Criterio del debito non rispettato. È questa la sentenza della Commissione Europea, che pone la prima pietra verso l’apertura di una procedura per debito eccessivo nelle prossime settimane. “La nostra analisi – si legge nel rapporto – suggerisce che il criterio del debito deve essere considerato non rispettato”. L’Italia aveva inviato lo scorso 13 novembre un nuovo piano di bilancio, confermando però l’intenzione di mantenere inalterati saldi e deficit al 2,4%. E, evidentemente, l’Europa non è rimasta convinta.
Ottenuto il via libera dai ministri dell'Ecofin, la Commissione europea potrebbe aprire formalmente una procedura per deficit eccessivo sull'Italia "anche entro la fine dell'anno" afferma il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis. Un giudizio negativo è giunto anche dall'Ocse, secondo cui in Europa "ci sono rischi" e uno di questi "è l'Italia". Parola del capoeconomista Laurence Boone, durante la presentazione dell'Economic Outlook 2018 a Parigi. Boone ha ricordato, tra l'altro, "l'innalzamento dello spread", una situazione che converrebbe scongiurare, anche se l'Ocse ritiene che il rischio di contagio agli altri Paesi "sia limitato".
I PROSSIMI STEP
Sarà interessante capire, ora, quali saranno gli impatti sull'Italia e le contromosse che il nostro Paese metterà in pratica. Il rapporto sul debito sarà ora trasmesso ai governi che ne faranno una prima valutazione tecnica entro due settimane. Successivamente, incassata la loro valutazione, l’esecutivo comunitario potrà presentare al Consiglio una raccomandazione in vista dell’apertura di una procedura per debito eccessivo contro l’Italia. Attraverso quest'ultima, Commissione e Consiglio potranno chiedere a Roma specifiche misure di risanamento dei conti pubblici secondo una tempistica precisa.
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